giovedì 4 agosto 2011

Il colloquio (2)




(Parte prima)

Dopo un'attesa piuttosto lunga, in cui ho sospettato più di una volta di essere già sotto esame, come una sorta di bizzarro Grande Fratello in solitaria, sono stato finalmente introdotto a colloquio con lo staff redazionale del Come September Project.
In un ufficio moderno e al contempo minimalista mi attendevano tre persone: Richard Papios Kedives in persona, il boss di Hypo.TV, il direttore artistico Elmo Sancarlo, che non sapevo nemmeno facesse parte del progetto, e un'affascinante donna, la signorina Flore Nivet, presentatasi come la responsabile legale del CSP.
A stupirmi è stata la presenza di mr. Kedives, che mi sembrava eccessiva per un semplice colloquio correlato a una trasmissione televisiva. Tuttavia mi è sembrato subito evidente il livello d'attenzione che la produzione intende riservare a ciascuno di noi concorrenti.
"Se siete arrivati fin qua", ha tagliato corto Kedives, "è perché vi riteniamo idonei al nostro progetto. Questi incontri di persona serviranno per verificare le nostre prime impressioni."
Impossibile capire come i tizi del CSP abbiano ricavato tali impressioni, visto che finora mi sono limitato a spedire in redazione un mio curriculum e la risposta a un loro questionario d'idoneità. Però mi hanno dimostrato subito che non parlano tanto per darsi un tono. Avevano un dossier su di me che riassumeva non solo i dati essenziali (lavoro, stato di salute, stato civile), bensì anche il mio operato come blogger e il riassunto di tutte le mie collaborazioni in campo "artistico" degli ultimi dieci anni.
La dottoressa Nivet mi ha poi ribadito i punti cardine del progetto, quelli che molti di voi già conosceranno dopo aver sostenuto questo medesimo colloquio: segretezza, riservatezza, propensione all'avventura, discreta cultura di base, spirito creativo. Quindi è stato il turno di Sancarlo, il quale mi ha sottoposto a una serie di test bizzarri, che ho scoperto solo in seguito essere molto simili a quelli eseguiti con le carte di Zener. "In seguito", ha aggiunto Sancarlo, "ossia prima di lasciarvi soli a esplorare Mu, effettueremo altri esami sensoriali più moderni".
Tuttavia il risultato del mio test li ha soddisfatti, visto che alla fine mi hanno confermato l'idoneità a partecipare al CSP. Dopo avermi fatto firmare una tonnellata di documenti legali, Kedives mi ha chiesto di scrivere un breve resoconto del nostro colloquio da pubblicare su questo blog, di modo che potesse fungere da esempio per chi di voi non ha ancora vissuto questa esperienza. Un'iniziativa senz'altro insolita, ma a cui ho aderito con piacere.
Prima di congedarmi mi hanno consegnato il vademecum del concorrente, un libretto che riassume le regole basilari che presto impareremo tutti a memoria: dall'equipaggiamento che potremo portarci appresso da casa alla gestione (piuttosto libera) di alleanze ed eventuali giochi di squadra.
Alla fine, dopo i saluti di rito, ho davvero realizzato di essere diventato parte integrate del CSP.
Di qualunque cosa si tratti in realtà.

lunedì 18 luglio 2011

Il colloquio (1)




Mi chiamo Alessandro Grande.
Lo so, i miei non avevano grande fantasia. Oppure erano dotati di grande senso dell'umorismo. Non l'ho mai capito.
Ma non vi scrivo per parlarmi della mia famiglia.
Sarò uno dei concorrenti del Come September Project. Dopo aver sostenuto il colloquio con la produzione, che ha insistito affinché non definisse il nostro incontro come un "provino", ho avuto il permesso di scrivere un pezzo in merito. Una sorta di resoconto di quanto avvenuto. Normalmente lo avrei pubblicato sul mio blog, ma questa volta lo leggerete sul sito del CSP che, come sapete, è aperto ai soli partecipanti al progetto.

In realtà non ho poi così tanto da dirvi. Ci sono diverse cose di cui non posso raccontarvi, ma che scoprirete quando sarete convocati al vostro colloquio. Pare che siano tutti personalizzati, almeno per quel che concerne i dettagli. Del resto la produzione vuole solo il meglio.
Beh, immagino che sarebbe opportuno scrivervi due informazioni su di me. Ho 35 anni, sono un... uhm, credo che la parola più corretta per definirmi sia "nullafacente". Il punto è che mia madre era una musicista piuttosto in gamba. Ha lavorato soprattutto nel mondo degli spot pubblicitari. Avrete sentito almeno una decina di jingle, soprattutto negli anni '80 e '90, che sono opera sua. Il punto è che quando è morta mi ha lasciato un sacco di soldi, abbastanza per mermettermi di campare senza muovere un dito. Tutto sta nel sapersi regolare. Senza fare pazzie da idiota viziato riesco a vivere tranquillamente, integrando i miei “fondi vecchiaia” con qualche lavoretto come correttore di bozze e traduttore. Insomma, una specie di About a boy, ma più triste.
Poi c'è il blog, che forse conoscete: La Tenda Rossa. Lì parlo della mia grande passione: i viaggi d'avventura e tutto ciò che li riguarda, dai film ai libri, dai documentari agli articoli storici. Non nego di aver un ottimo seguito, tanto che sono stato interpellato per contribuire al docu-film sulla vita di Salgari e a diversi speciali del National Geographic sugli esploratori italiani del primo '900.
È una passione che mi porto dietro fin da bambino, quando mio padre, troppo impegnato tra amanti e lavoro, mi comprava libri e fumetti d'avventura per farmi contento.
La cosa buffa è che, tranne per qualche esperienza molto easy, non ho mai sperimentato in prima persona nulla di tutto quel che leggo, vedo e scrivo. Capirete che, quando mi è arrivato l'invito a partecipare al CSP, sono rimasto incuriosito e attratto dal mistero e dal fascino di questo progetto.

Per farla breve ho deciso dunque di incontrare la produzione. Biglietto aereo pagato per la sede della Hypo.TV a Lille, e tutto il resto.
Mi sono recato al colloquio con le titubanze di un liceale al primo appuntamento. Il palazzo della Hypo.TV si confonde tra quelli di banche e assicurazioni, nel piccolo ma vivace centro economico della città francese. A quanto pare i proprietari hanno fatto le cose in grande, acquistando tutto l'edificio. Non male per essere una web-tv relativamente poco conosciuta dal grande pubblico.
Una segretaria molto cortese mi ha fatto aspettare per qualche minuto in una sala d'attesa ipertecnologica, al settimo e ultimo piano del palazzo. Schermi LCD trasmettevano a ripetizione i trailer dei migliori programmi finora trasmessi dalla Hypo, tra cui un talent show sportivo e un programma comico sperimentale, quello che poi ha venduto il format anche alla Fox. Non potevano mancare i filmati tratti dal Survival Blog, il famoso web-serial realizzato prendendo spunto da una sorta di progetto partecipativo di scrittura nato proprio in Italia. Richard Papios Kedives, figlio del “grande vecchio” e presidente della Hypo.TV, è stato sveglio a fiutare l'affare, a comprarne i diritti e a realizzare un prodotto che lo scorso anno ha ottenuto dei dati d'ascolto da record, i più alti mai ottenuti da un serial prodotto per il Web.
Mi ha colpito molto il teaser per la trasposizione cinematografica del serial, teaser che ho visto in esclusiva mentre attendevo di essere chiamato a colloquio. I tizi della produzione sono riusciti a ingaggiare delle celebrità mica male, da Zooey Deschanel a Natalie Imbruglia per la colonna sonora. Ci sarà perfino Kurt Russell nel ruolo di un superstite della pandemia, una sorta di ex galeotto in cerca dell'ex moglie dispersa nella Londra morente del 2016, o qualcosa del genere, non ho capito bene. Ero troppo teso per il colloquio, non ho badato troppo ai dettagli.
(1 - Continua)

martedì 12 luglio 2011

(Pillole) Una società segreta a Salamanca?




(Da La Palabra di Salamanca del 21 settembre 2010)


In seguito alle rilevazioni catastali per imminenti ristrutturazioni della Città Vecchia, il quartiere storico di Salamanca, i geometri comunali hanno fatto una singolare scoperta. Si tratta di una casa costruita non lontano da Palazzo Monterrey, nel centro cittadino. Costruita a inizio '600 e plurimamente ristrutturata, la casa è stata adibita per anni a bottega artigianale per lavorazioni in legno. In realtà i frontespizi, coperti da grossolane stuccature più volte rifatte, nascondevano alcuni simboli segreti che fanno pensare alla sede di qualche società segreta.
In particolare si notano due simboli: un gufo dall'aspetto bizzarro e una croce greca tagliata diagonalmente da una sorta di zampa caprina. Entrambi fanno pensare a una setta esoterica, forse censurata o perseguitata dalle autorità dell'epoca. Il professor Santillana, noto storico dell'Università di Salamanca, è stato incaricato di effettuare alcune ricerche a riguardo. Finora l'eminente studioso non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito, ma è solo da tre giorni che esamina la casa, già ribattezzata "La Camarilla".
Non è un nome scelto a caso: su un blog locale, gestito da un anonimo studente di filosofia, è filtrata il pettegolezzo secondo il quale la casa sarebbe appartenuta a una società stregonesca nata nel 1600 e gestita da un domenicano scomunicato, noto come l'Eretico.
Le finalità della Camarilla? A quanto pare avevano a che fare con la ricerca del divino in ciascuno di noi, e anche con un concetto non molto chiaro, quello di una fantomatica "evoluzione parallela".
Le ricerche accademiche riguardo al curioso ritrovamento continueranno nelle prossime settimane.

sabato 9 luglio 2011

Il primo spot: "See you in September"




Alla fine il Come September Project potrebbe anche non essere così duro e tragico come si prospetta da quanto svelato fino a oggi.
Dal primo mini-spot promozionale comparso sul sito di Hypo.TV si direbbe infatti tutto il contrario.
Dove sta quindi la verità?

giovedì 7 luglio 2011

(Pillole) "Mio nonno cercava l'Arcadia ariana"




(Dal Bild-Zeitung del 2 luglio 2011)


Rolf Witte ha 39 anni, è un perito elettronico con la passione per la radio, tanto da gestire un minuscolo network che ha sede nel suo appartamento di Colonia, dove vive coi suoi tre gatti.
Il signor Witte è balzato agli onori delle cronache grazie a un articolo pubblicato sul suo blog e poi trasmesso anche via radio. Si tratta della storia di suo nonno, il Korvettan Kapitan Erwin Witte, scomparso nel '45 a bordo dell'u-boot U-2512.
Da anni il nipote dell'ufficiale della Kriegsmarine porta avanti indagini non ufficiali per scoprire la sorte del nonno, su cui permane grande mistero. Le autorità post-belliche dichiararono l'U-2512 "disperso in azione", aggiungendolo a una lunga lista di sottomarini fantasma mai più ritrovati dopo la fine della guerra. Alcuni studiosi accusano l'equipaggio dell'u-boot di aver partecipato a una delle tante missioni segrete per facilitare la fuga all'estero di non pochi gerarchi nazisti.
Rolf Witte non ha mai accettato questa versione dei fatti, mettendosi a indagare per conto suo fin dal 1996, quando Internet cominciò a essere uno strumento pubblico per eseguire anche questo genere di ricerche.

Dopo quindici anni di studio, di analisi dei frammentari dati a sua disposizione e di investigazioni a tempo perso, Rolf sostiene di essere giunto a una prima, straordinaria verità.
"Mio nonno ricevette un importante incarico dalla Vorgerucktenstudien, la Divisione Paranormale delle SS", ci ha riferito Witte. "Era il marzo del '45 e in Germania tutto andava in fiamme. Tuttavia qualcuno pensava ancora di poter ribaltare le sorti del conflitto grazie a forze... non convenzionali. A quanto pare uno Sturmbannfuhrer aveva ricevuto carta bianca da Himmler per portare a termine un piano conosciuto col nome di Arcadia Projekt, che aveva come scopo la ricerca di alcune creature ritenute 'purissime e ariane' dai ricercatori del Vorgerucktenstudien".
Secondo quanto scoperto finora da Rolf, si tratterebbe di una delle folli ricerche esoteriche delle SS, forse anche più bizzarra rispetto a quelle già esaminate in molti saggi. Il misterioso e anonimo Sturmbannfuhrer sarebbe stato incaricato di trovare nientemeno che i leggendari abitanti dell'Arcadia mitologica, il paradiso terrestre popolato da driadi, ninfe, spiriti della natura e semidei.

Inutile dire che, secondo gli affiliati della Vorgerucktenstudien, gli abitanti di Arcadia erano assimilabili alla razza ariana, e quindi, una volta contattati, avrebbero lasciato la loro terra segreta per aiutare gli 'illuminati' signori del Reich tedesco. Proprio qui, a detta di Rolf, c'è la parte più interessante della faccenda, in quanto il popolo d'Arcadia si sarebbe trasferito dalla natia Grecia a un luogo misterioso e nascosto, raggiungibile solo da 'menti adeguatamente iniziate'.
"Il motivo di questo abbandono ancestrale del Peloponneso è riconducibile al tempo in cui i mortali sfidarono gli Dei arcadi per tentare di carpirne i segreti. Questi, al posto che sterminarli, abbandonarono 'la vergine casa' e si rifugiarono altrove, in un luogo non lordato dalle miserie umane".
Questa è la spiegazione che Rolf Witte ha trovato riguardo all'ultima missione del nonno, di cui Erwin Witte però probabilmente conosceva solo lo stretto necessario, lasciando il resto alle SS imbarcate sull'u-boot. Anche se la storia sembra incredibile, Rolf è convinto di essere sulla strada giusta per far luce su una delle più folli spedizioni naziste di tutti i tempi. Non è chiaro se dietro la sua ferrea volontà ci sia il desiderio di scoprire la misteriosa fine fatta da nonno Erwin, oppure la prospettiva di fare uno scoop economicamente vantaggioso.
Una cosa sola è certa: Rolf Witte ci ha confessato di essere in procinto di carpire il resto della verità, anche se, a quanto pare, per il momento non può rivelarci in quale modo ci riuscirà.

martedì 5 luglio 2011

(Pillole) L'arte onirica di Elmo Sancarlo



(Dal Il Giornale di Sicilia del 14 maggio 2011)

Stasera al Museo d'arte contemporanea della Sicilia verrà inaugurata una mostra dedicata a Elmo Sancarlo, il trentacinquenne pittore e graphic artist franco-palermitano noto per aver collaborato con alcune popstar internazionali in qualità di direttore della fotografia.

Da tempo residente a Parigi, Sancarlo non ha mai dimenticato la sua terra d'origine. Con questa mostra finanziata e sponsorizzata da un canale televisivo satellitare, la Hypo.TV, l'artista vuole omaggiare la città che gli ha dato i Natali, Palermo.

In qualità di pittore Elmo Sancarlo è piuttosto discusso in quanto sostiene di ricevere ispirazione a livello onirico. In sogno verrebbe infatti contattato da presenze senza volto, da lui chiamate “maestri invisibili”, che lo guidano nella realizzazioni di opere visionarie e misteriose, in grado di ipnotizzare chi le guarda.

Secondo alcuni detrattori si tratta soltanto di ammiccamenti alla New Age e al fantasy, ottimali per giocare sulle tendenze egocentriche del pittore. Altri invece sostengono che la creatività di Sancarlo è paragonabile a quella di un “big” come Escher, ma con ulteriori richiami nascosti ed esoterici che hanno a che fare col moto perpetuo, con l'infinito e con l'ampliamento delle percezioni umane.

Lo stesso artista ha più volte dichiarato di sentirsi un predestinato, un pioniere di un percorso iniziatico che, se portato a termine, “lascerà il segno in moltissime persone”.

Dopo l'inaugurazione di questa mostra, che rimarrà aperta fino al 29 giugno, Sancarlo sarà impegnato in un misterioso progetto televisivo per lo stesso gruppo che attualmente sponsorizza le sue expo itineranti. Per il momento si tratta di qualcosa di assolutamente “top secret”, ma l'artista ci ha confermato che si tratterà di qualcosa di innovativo e straordinario.

Non ci resta che aspettare.

lunedì 4 luglio 2011

(Intermezzo) Regole di scrittura - 1




Una prima bozza di regole pratiche sul progetto di scrittura partecipativa Come September le trovate qui. Le altre arriveranno prossimamente.
Se avete qualche idea o suggerimento in merito utilizzate pure i commenti di questi due post per esprimerli.
A presto con nuove pillole su Mu.